BIOLOGICO: alla FAO buone prassi su scala globale

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Il 13 ottobre 2017 si è tenuta presso la FAO la Conferenza “Accrescere la sicurezza alimentare attraverso pratiche agricole sostenibili. Quale ruolo per l’agricoltura biologica?”.
L’evento è stato organizzato da Organic Action Network Italia e da IFOAM Organics International unitamente al Governo Italiano e Messicano nell’ambito della 44^ Plenaria del Comitato sulla Sicurezza Alimentare (CFS) della FAO, piattaforma intergovernativa delle Nazioni Unite che supporta i Paesi nei processi di eliminazione della fame tramite la condivisione di buone prassi per la sicurezza alimentare.
L’incontro che ha visto la partecipazione non soltanto di rappresentanti istituzionali, ha inteso valorizzare l’esperienza attuata a Città del Messico, megalopoli di nove milioni di abitanti dove diciassettemila contadini contribuiscono allo sviluppo dell’agricoltura urbana con sistemi agricoli come The Chinampa, designato dalla FAO nel luglio 2017 “GIHAS site”.
Il Globally Important Heritage Agricultural System consiste nella creazione di isole artificiali coltivate in aree coperte da acqua a basso livello per la produzione tra l’altro di lattuga, spinaci, pepe e fiori: un esempio del valore culturale e paesaggistico del metodo produttivo biologico oltre che di approvvigionamento alimentare e di sviluppo dei sistemi economici locali.
Anche l’Italia ha illustrato un buon esempio dei metodi produttivi più sostenibili con l’azienda piemontese Mellano che pratica agricoltura e allevamento con metodo biodinamico, attraverso un approccio integrato che va dalla bioedilizia aziendale al benessere animale al riutilizzo dei sottoprodotti a fini energetici: modalità all’avanguardia che però a volte scontano la carenza di ricerca applicata specifica nel settore.
Sono questi esempi che dialogano efficacemente con i progetti avviati nell’ambito del programma Organic 3.0 della FAO quali, a titolo esemplificativo, il consolidamento di rotazione e compostaggio tra le pratiche biologiche standard in Palau-Singapore; la corretta retribuzione nelle coltivazioni biologiche di frutta secca in Turchia; le fattorie didattiche negli oliveti biologici in Tunisia. Si tratta di iniziative che intendono riportare all’attenzione politica il metodo biologico come sistema innovativo su scala globale in grado di influenzare positivamente gli impatti dell’agricoltura in termini ambientali, occupazionali per l’incremento della presenza femminile in agricoltura e il miglioramento delle condizioni di lavoro nonchè in termini sociali per gli aspetti attinenti la stabilizzazione dei flussi migratori.
Nell’ambito dell’analisi delle dinamiche evolutive dei sistemi agricoli portata avanti da Ce.D.R.A., diffondere queste buone prassi contribuisce a mostrare le situazioni critiche che l’agricoltura biologica può contribuire a contrastare, indirizzando in tal modo sia la programmazione politica e la relativa pianificazione territoriale tra aree urbane e rurali, sia l’offerta di ricerca applicata che aiuti a coniugare la sostenibilità economica e ambientale dei nuovi stili di vita e consumo.